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How do people from Rome talk? OLD VIDEO

Ho un video migliore e più recente sull'accento romano: https://www.youtube.com/watch?v=GVHNE75AroA&ab_channel=PodcastItaliano Oggi analizziamo un video in romanesco, soffermandoci sull'accento e su alcune caratteristiche di questa parlata. Il video di Svevo Moltrasio: https://www.youtube.com/watch?v=NCkqKZtzIKk 🔘 Trascrizione: https://www.podcastitaliano.com/video/how-do-people-from-rome-talk-old-video 🔘 Episodio del mio Podcast esclusivo Tre Parole su alcune parole e espressioni usate in questo episodio "fare un salto", "ma ti pare", "c'ho/ce l'ho/averci vs avere" e "esaltare". Iscriviti al club d'argento per ascoltarlo: https://www.patreon.com/posts/fare-un-salto-ma-36807221 🔘 Linea di merch "Parlami in Italiano - 2020" https://teespring.com/stores/podcast-italiano 🔘 Traduci i sottotitoli dei video nella tua lingua: https://www.youtube.com/timedtext_cs_panel?c=UCegEedDeryCYSVT7eBCm-RQ&tab=2 🔘 Episodi audio per imparare l'italiano: https://podcastitaliano.com 🔘 Se vuoi supportare il progetto puoi donare una somma a tua scelta: https://www.paypal.me/DavideGemello 🔘 Iscriviti alla e-mail list per non perderti i miei contenuti: https://bit.ly/podcastitalianoemail 🔘 Who are you? Welcome to Podcast Italiano, the podcast for everybody who wants to learn italian naturally by reading and listening to authentic content. This is the podcast's YouTube channel, where I upload some of the episodes in video form, plus some videos (vlogs, usually) that only come out as videos. Go to podcastitaliano.com for all of the audio episodes! 🔘 Social Facebook: https://www.facebook.com/podcastitaliano Instagram: https://www.instagram.com/podcast_italiano VK: https://vk.com/podcastitaliano

Podcast Italiano

3 years ago

Ciao a tutti ragazzi e ragazze! Il video di oggi sarà un po' diverso perché oggi analizzeremo l'accento romano e anche, se vogliamo, il dialetto romano oppure la parlata romana o romanesca. Sì, perché il romanesco è il dialetto più facile tra i dialetti italiani e infatti viene spesso anche chiamato una parlata e non un vero dialetto. A differenza degli altri dialetti italiani, Il romanesco è comprensibile da tutti gli italiani, da un piemontese come me, da un siciliano, da un veneto, da un fior
entino. Ci sono alcuni cambiamenti, se vogliamo, tra italiano e romanesco, quindi alcune parole, alcuni suoni, alcune strutture grammaticali si trasformano in romanesco. Io non sono romano però mi piacciono i dialetti, mi piacciono le lingue, mi piacciono i suoni, quindi cercherò di analizzarlo per voi. Se c'è qualche romano che guarda questo video magari può correggere eventuali imprecisioni che... che dirò. Andremo a guardare un video di Svevo Moltrasio che è uno youtuber romano che ha vissuto
a Parigi per molti anni e ha fatto una web serie, diciamo, divertente, comica sulla vita di due espatriati italiani a Parigi. Poi è tornato a Roma e recentemente ha fatto un video che è diventato abbastanza popolare che è un po' un video celebrativo delle bellezze dell'Italia. Diciamo che lui è come tutti in quarantena e si immagina con la mente di viaggiare nella penisola italiana e di ripercorrere tutte le regioni, tutte le città e le bellezze del nostro paese. Lui utilizza il romano in una m
aniera anche un po' ironica perché il romanesco come qualsiasi dialetto è più, se vogliamo, espressivo, più divertente, più colorito dell'italiano. Quindi spesso il dialetto viene utilizzato in questa maniera specifica. Vi consiglio di vedere il video dopo aver visto la mia analisi e adesso andiamocelo a vedere! Siamo a Stezzano, alle porte di Bergamo, nella provincia che sta pagando il prezzo più alto di questa pandemia [S: Bergamo!] Per me Bergamo è sempre stata "Forza Atalanta, romani bastard
i terun!". Qui ironizza un po' imitando l'accento bergamasco. Come sapete, Bergamo è una delle regioni più colpite da... da questa... questa pandemia in Italia e... e quindi lui pensa a Bergamo e si trova in difficoltà a provare compassione per il popolo bergamasco, di Bergamo perché nel suo immaginario è sempre stato un po' ostile ai romani. Per me Bergamo è sempre stata "Forza Atalanta, romani bastardi terun!". Possibile mo devo sta a piagne' pe' loro? Possibile che mo devo sta a piagne' pe' l
oro? Significherebbe in italiano "possibile che... ("mo" si usa al centro e al sud, significa "ora") devo sta a piange pe' loro?", "devo stare a piangere per loro". Questa struttura "stare a + infinito", "Stare a fare", "stare a dire", "stare a pensare" è come in italiano "star pensando", "stare dicendo", "stare facendo". Possibile che ora devo star piangendo per loro? Però in romanesco come anche in molti dialetti del sud gli infiniti si troncano, si tagliano, quindi "stare" diventa "sta", "far
e" diventa "fa". In questo caso "piangere" diventa prima "piagnere" perché in romanesco è "piagnere" e poi "piagne" perché togliamo l'ultima parte, togliamo "re". "Per loro" diventa "pe' lloro". Vedremo in questo video spesso alcune lettere in ita... in romanesco vengono tolte. Possibile mo davo sta a piange' pe' loro? Io non ci sono mai stato a Bergamo. Io non ce sono mai stato a Bergamo. Io non ci sono mai stato a Bergamo Ci, la particella ci così come anche i pronomi mi, ti, gli, vi diventa c
e, quindi ce ma anche me, te. "Ti dico" – "te di[g]o" sarebbe. Ci diventa ce. Io non ci sono mai stato a Bergamo Ma a penzà che quando i romani ci sono arrivati già esisteva ed e... A penzà che quando i romani ci sono arrivati, quindi "a penzà" sarebbe "a pensare", "a pensare". Cioè, è come dire "immaginatevi che", immaginatevi che sta raccontando qualcosa di curioso, "immaginatevi che", "a penzà che". Notate anche che "ns", "pensare" diventa "[nts]", "pen[ts]are", "penzà". A penzà che quando i
romani ci sono arrivati già esisteva ed è stata così annessa alla Repubblica. Non ce se crede quanto cazzo so' antiche 'e città italiane. [Nce] se crede, [nce] se crede. "[Nce] se crede" sarebbe "non ci si crede", cioè è incredibile. [Nce] se crede. Non ce se crede quanto cazzo so' antiche 'e città italiane. Utilizza anche un linguaggio un po' volgare perché, diciamo, fa parte anche un po' della forza espressiva del dialetto la volgarità in alcuni casi. Quanto cazzo so' antiche. "So" sarebbe "so
no antiche". Notiamo anche che in "cazzo" e in "antiche" la c si trova tra due vocali. Quando la c così come altre consonanti si trova tra due vocali diventa più simile a una g, "quanto [g]azzo so' anti[g]he". Quanto cazzo so' antiche 'e città italiane. Quanto cazzo so' antiche 'e città italiane. Notate anche "le città" diventa "e città", "e città". Spesso la l degli articoli sparisce totalmente, quindi lo vedremo anche dopo. "Le" diventa "e", "quanto cazzo so' antiche 'e città italiane". Non ce
se crede quanto cazzo so' antiche 'e città italiane, tutte. Le mura venete che separano Bergamo bassa e Bergamo alta sono patrimonio dell'umanità protetto dall'UNESCO Sono del XVI secolo... Sono del [ts]edicesimo secolo. Come abbiamo visto anche prima, prima, se non sbaglio era "ns" che diventava "penzà" e anche "ls" diventa "lz", [lts]. Possono anche essere due parole: del sedicesimo, del [ts]edicesimo, del [ts]edicesimo secolo. Sono del sedicesimo secolo e sono conservate benissimo. Ma quanto
cazzo è bella Bergamo? Ma quanto cazzo è [b]bella [b]Bergamo? La b di Bergamo è raddoppiata. Quanto cazzo è bella [b]Bergamo? E anche "bella" diventa "quanto cazzo è [b]bella [b]Bergamo?" Appena tutto questo sarà finito io ci andrò e a sto... Appena tutto questo sarà finito io ci andrò. Sentiamo la ci diventa anche qui un suono più simile a una [ʒ] "Io [ʃ]i andrò", "io [ʃ]i andrò". ...arà finito io ci andrò. A sto punto faccio... A sto [b]unto, a sto [b]unto. La p tra due vocali diventa più sim
ile a una b. "E a sto [b]unto", "a sto [b]unto". E a sto punto faccio un salto pure a Brescia. I primi insediamenti a Brescia sono del 1200 avanti Cristo. "I primi in[ts]ediamenti", "ns" diventa "[nts]", "in[ts]ediamenti". ...1200 avanti Cristo. "Avanti Cristo", la c è tra due vocali, per lo stesso motivo diventa più simile a una g, "avanti [G]risto", "avanti [G]risto". ...avanti Cristo, li mortacci vostra! Li mortacci vostra! Li mortacci vostra, li mortacci tua, li mortacci sua è un'espressione
romanesca molto colorita che indica in questo caso direi sorpresa, stupore, in alcuni casi è più quasi un insulto o una minaccia. Poi torna anche alla fine del video questa... questa frase. L'UNESCO a Brescia protegge un'area monumentale del foro romano, il complesso monastico longobardo di San Salvatore e Santa Giulia. Ma sì, appena tutto questo sarà finito io me ne vado subito a fa' un bel tour lì. Ecco, questa frase non so se l'avete capita perché l'ha detta molto velocemente. Risentiamola.
Ma sì, appena tutto questo sarà finito io me ne vado subito a fa' un bel tour lì. Ma sì, appena tutto questo sarà finito io vado a farmi un bel tour lì. Ma sì, appena tutto questo sarà finito io vado a farmi un bel tour lì. In realtà è abbastanza chiaro ed è praticamente italiano. Solamente il modo in cui lo pronuncia e la velocità anche in questo caso rendono un po' difficile capire cosa sta dicendo. Ma sì, appena tutto questo sarà finito io me ne vado subito a fa' un bel tour lì. Me ne vado su
bito a [f]fa', quindi non "a fare" ma "a [f]fa". Vediamo "fare" diventa "fa". E ma faccio pure sul lago Iseo, questo è giusto in mezzo Vabbè che già che ce sto che non me 'i spizzo gli altro laghi 'assù? Già che ce sto che non me 'i spezzo gli altri laghi lassù? Già che ce sto. "Già che ce sto" significa "già che ci sono" che è come in inglese "while we're at it". Perché "sto"? Un po' come in spagnolo si utilizza "estar" al posto di "ser'"per indicare il luogo dove siamo, in romanesco spesso si
dice "stare" al posto di "essere", quindi "ndo stai?" significa "dove stai [sei]?" Sto a casa. – "Sono a casa" diremmo in italiano standard oppure diremmo al nord. Vabbè che già che ce sto che non me 'i spizzo gli altro laghi 'assù? "Spizzo", "spizzarsi qualcosa" è una parola romanesca si... che significa "spararsi qualcosa". Potremmo dire "mi sparo gli altri laghi", cioè vado a vedermi gli altri laghi, vado a dare un'occhiata, vado a visitare gli altri laghi, se vogliamo. Vabbè che già che ce s
to che non me 'i spizzo gli altro laghi... E che cosa significa questa domanda? "Che, non me i' spizzo gli altri laghi?", "che non me 'i spizzo?" Significa praticamente "ma secondo te non lo faccio già che sono lì?". È una domanda retorica che ritorna anche dopo. In romanesco spesso ci sono queste domande fatte con "che", tipo "ma che sei scemo?" che in italiano meno romano sarebbe "ma sei scemo?", "ma che sei scemo?". ...lago Maggiore, il lago de Como, il lago de Garda. Quindi sentiamo "di", an
che la preposizione "di" diventa "de". "Lago de Como", "lago de Garda" ...perché le Alpi? Che a pensacce io non so' mai stato manco a Cremona. Che a penzacce io non so' mai stato manco a Cremona. che a Che pensarci io non sono mai stato neanche a Cremona. "A pen[ts]acce" vediamo "[ns]" diventa "[nts]", "[pents]". Vediamo la r sparisce, la r è assimilata, d... quindi abbiamo due c e poi la i di "pensarci" diventa una e, "pen[ts]acce". Perché se vi ricordate "ci" diventa "ce", quindi "pensarci" –
"pen[ts]acce". Tra poco ce sta più roba solo in Lombardia che in tutta 'a Francia. Tra poco ce sta più roba solo in Lombardia che in tutta 'a Francia, cioè "tra poco" che significa non "tra poco" letteralmente, "tra pochi minuti", ma significa "quasi". "Ce sta" – "ci sta" e vedete "ce sta" e come abbiamo detto prima sarebbe "c'è" però spesso "essere" viene rimpiazzato da "stare" e quindi "ce sta" sarebbe "c'è". "La Francia" diventa "a Francia", abbiamo detto prima: la l dell'articolo sparisce, "
che in tutta 'a Francia". "Che" diventa quasi "[g]he". "Ce sta più roba in Lombardia [g]he..." [g]he [g]he [g]he [g]he perché è tra due vocali, "ce sta più roba solo in Lombardia che in tutta 'a Francia" prende un po' in giro la Francia perché ha vissuto a Parigi ed è stato un periodo molto difficile per lui e... Tra poco ce sta più roba solo in Lombardia che in tutta 'a Francia. Ma io mi faccio proprio un bel tour da Lombardia. Ve 'a dico tutta, rifaccio un salto pure a Milano. "[Va'a digo dutt
a]", cioè "ve la dico tutta", sarebbe "vi dico la verità". "Sai che ti dico? Sai che ti dico? Mi faccio un salto pure a Milano!" Risentiamo come lo dice: ...bardia. Ve 'a dico tutta, rifaccio un salto pure a Milano. Rifaccio, cioè faccio di nuovo un sarto. "Fare un salto", "fare un salto" è un'espressione italiana che significa "passare", "passare da un posto velocemente". Faccio un salto in farmacia, faccio un salto dal dottore, Faccio [n] sa[r]to. Lui dice "sa[r]to" perché "lt" in romanesco sp
esso diventa "[rt]", "faccio un sa[r]to". Inoltre "un salto" diventa "un [ts]a[r]to", quindi "s" diventa "[ts]", "l" diventa "[r]". Faccio [n] [ts]a[r]to. ...da Lombardia. Ve 'a dico tutta, rifaccio un salto pure a Milano. Me vado a rivede' er bosco verticale e me faccio un bell'aperitivo. Mi vado a rivede', mi vado a rivede', cioè vado a rivedermi, mi vado a rivedere, vedere di nuovo pure er bosco verti[g]ale Il bosco verticale sarebbe questa... questo grattacielo, questo palazzo a Milano che a
lui non piace molto. L'articolo il in romanesco diventa er, "er bosco verti[g]ale". "Verticale", la c di "cale" diventa "[g]ale", "verti[g]ale". ...Milano. Me vado a rivede' er bosco verticale e me faccio un bell'aperitivo. Me faccio un bell'a[b]eri[d]ivo. A[b]eri[d]ivo, quindi la p diventa b, la t diventa d più o meno. Ma te pare che a noi italiani ce devono chiudere a chiave in casa pe' facce rende' conto de'e cose che c'abbiamo là fori? Ecco, questa frase è molto difficile. Ma te pare che a
noi italiani ce devono chiudere a chiave in casa pe' facce rende' conto de'e cose che c'abbiamo là fori? Ma te pare che a noi italiani, cioè "ma ti pare?", "ma ti sembra?", "ma ti sembra normale?" sarebbe, "ti sembra logico?" Ma te pare che a noi italiani ce devono chiude' in casa, cioè "ci devono chiudere in casa". Ma te pare che a noi italiani ce devono chiudere a chiave in casa pe' facce rende' conto de'e cose che c'abbiamo là fori? "Pe' facce rende' conto", "facce" – "farci". Le due r di "pe
r farci" si assimilano, quindi "pe' facce rende". "Rende" – "rendere", togliamo "re" di "rendere". "Rende' conto" – "rendere conto". ...pe' facce rende' conto de'e cose c'abbiamo là fuori. "De'e cose" sarebbe "delle cose". Poi [z]e di "cose" diventa "[g]o[s]e", perché tra due vocali la [z] diventa [s]. facce rende' conto de'e cose che c'abbiamo là fori? Che c'abbiamo la [f]fori. C'abbiamo e abbiamo sono la stessa cosa. Diciamo che "c'abbiamo" è un modo più colloquiale che in tutta Italia, non so
lo a Roma si dice. "Non c'ho soldi" è come dire "non ho soldi" ma un pochino più colloquiale. "La [f]fori". Spesso il dittongo "uo" diventa solo "o" in romanesco. Pensate alla parola "buono", in romanesco si dice "bono", non "buono". Certo che 'sta [b]izza è bona, cioè "certo che 'sta pizza è buona". Ma sì, che non ce ripassi poi in Veneto? Che non ce ripassi poi in Veneto? La stessa domanda che dicevo prima. Che non ce ripassi poi in Veneto? Un po' come dire "ma che sei scemo?", come dire "già
che se lì, non ripassi non torni in Veneto?" È tutte que'e città meravigliose? Verona. Vicenza. Vi[ʒ]enza, non Vi[tʃ]enza, Vi[ʒ]enza. E poi vabbè, spe', un giretto in Friuli-Venezia Giulia, da Trieste a Udine, non te 'o fai? [Nto'o fai]? Un giretto [nto'o] fai? Sarebbe "non te lo fai"? Quindi vediamo "non" diventa "[n]", "te lo" diventano una parola sola, diventa "[to]", "[nto'o fai]. ...da Trieste a Udine, non te 'o fai? Mi fermo pure a San Daniele a magnarme er prosciutto. Magniarme. Magnarme,
cioè "mangiarmi". Magnarme. Così come "piangere" diventa "piagnere", "mangiare" diventa "magnare". E via, dai. Vabbè che poi a sto punto seguo le Alpi, Trentino Alto Adig, che pacchia! Fino a'a Valle d'Aosta Fino a'a Valle d'Aosta. "Alla" diventa "a'a Valle d'Aosta", "fino a'a Vlle d'Aosta", quindi anche qui la l sparisce. ...e riscendo per er Piemonte. Montagna, campagna, città, me 'mbriaco un attimo e poi giù in Ligu... Me 'mbriaco un attimo, 'mbriacarse. Sarebbe "ubriacarsi". Mbriacarse. Bel
la Genova. La costa, le montagne. La [g]osta. Non "la costa" ma "la [g]osta", "la [g]osta". A quel punto però già che ce so' tocca tajjà in orizzontale... Già che ce so'. Prima ha detto "già che c'è sto", qua ha detto "già che ce so" – "già che sono qui", "già che ci sono". Già che ce so' Ferrara, Ravenna, m'abbuffo de roba, metto su una ventina de chili. Sarebbe "mi abbuffo di roba". "Abbuffarsi" significa "mangiare tanto, eccessivamente". Genova, Toscana. Scendo pa'a Toscana. Scendo pa'a Tosca
na. – Scendo per la toscana per. "Per la" diventa "pa'a Toscana", "scendo pa'a Toscana". Siena, tutta la campagna e borghi, me rimbriaco e un altro salto al mare. Me rimbriaco, cioè mi riubriaco, "mbriacarse" sarebbe "ubriacarsi", quindi me rimbriaco, mi ubriaco di nuovo. Però a sto punto me faccio pure l'Umbria. A sto punto me faccio pure l'Umbria. "Farsi" in questo caso ha un significato di "visitare". Sapete, il verbo "fare" in italiano ha un milione e mezzo di significati. "Farsi l'Umbria" s
ignifica andare a visitare l'Umbria. Mi sono fatto tutta l'Europa in bici. Vuol dire "ho girato, ho visitato tutta l'Europa in bici". Beh, oh, a quer punto? 'a Pu... "A quer punto", non "a quel punto" ma "a quer", con la "[r]". ...Puglia, Che, non te 'a fai 'a Puglia? Avoja a scendessela tutta! Che, non [n'ta'a] fai 'a Puglia? Di nuovo la struttura di prima. Che, non te la fai la Puglia? "Farsela", cioè "farsi una regione", "visitare una regione". Che, non [n'ta'a] fai 'a Puglia? "La Puglia" div
enta "a Puglia". Che, non [n'ta'a] fai 'a Puglia? Che, non te 'a fai 'a Puglia? Avoja a scendessela tutta! Poi... Avoja a scendessela tutta! "Avoja" è un'altra frase tipicamente romana. Dovrebbe dire un romano che cosa significa esattamente "avoja" A me da non romano sembra che "avoja" significhi, come dire, che qualcosa c'è in abbondanza, come dire "ma ce l'hai dello zucchero?" – "avoja", cioè "ne ho tanto". In questo caso forse indica la lunghezza della Puglia. La Puglia è molto lunga con tant
i posti da visitare, quindi... ...non te 'a fai 'a Puglia? Avoja a scendessela tutta! Avoja a scendessela tutta! Cioè, è molto lunga da scendersela tutta, da vederla, da visitarla tutta. Già che ce sto, ormai pure un salto in Sicilia è d'obbligo. Già che ce sto, già che ce sto. Prima abbiamo visto "ce so", adesso di nuovo "ce sto". Già che ce sto '[n]sa[r]to – un salto in Sicilia è d'obbligo, cioè è obbligatorio. Cià che ce sto pure '[n]sa[r]to in Sicilia è d'obbligo. Già che ce sto, ormai pure
un salto in Sicilia è d'obbligo. Mare, storia, granite, cannoli. Allora poi che, non me 'lo vado a fa' er bagno 'n Sardenia? E di nuovo la stessa struttura per indicare una domanda retorica, possiamo dire. Che non [mo'o] vado a fa' er bagno 'n Sardegna? Non me lo vado a fare un bagno in Sardegna? Che non [mo'o] vado a fare un bagno in Sardegna? Allora poi che, non me 'lo vado a fa' er nagno 'n Sardenia? Con quel mare, que'e spiagge? Attracco in Campania, tutta la costa, Napoli, m'abbuffo un'altr
a volta, mi riavvio verso casa. Ma quanto cazzo de roba ci sta in Italia?! Li mortacci nostra! Ma non potevo nasce' in qualsiasi altro paese? Che le cose più belle che c'hanno fori pe' strada so' 'e piste ciclabili. Le cose più belle che c'hanno fori pe' strada so' le piste ciclabili. Le cose più belle che hanno fuori per strada sono le piste ciclabili. Diciamo che Svevo qua è un po' polemico perché lui ironizza spesso sul fatto che noi italiani esaltiamo e apprezziamo i paesi stranieri, diciamo
: "Guarda come funziona tutto bene, hanno le piste ciclabili, funziona tutto mentre qui in Italia non ci abbiamo niente". E in realtà non ci rendiamo conto che a livello di cultura, di storia, di luoghi archi... architettonici non ci batte forse nessun paese nel mondo, quindi... Beh, spero che vi sia piaciuta questa analisi, Spero che ci abbiate capito qualcosa. A me piace un sacco il romano, lo trovo molto molto espressivo. Magari non a tutti piace, però spero che vi sia piaciuta. Fatemi sapere
se vi è piaciuta questa puntata, questa prima puntata di una serie forse sugli accenti e sui dialetti italiani. E cos'altro posso dirvi: fate come tutte queste persone che vedete scorrere di lato, tutte queste persone sono i membri del mio club Podcast Italiano Club su Patreon, sono persone che mi sostengono economicamente, che sostengono questo progetto di divulgazione della lingua italiana attraverso contenuti interessanti e autentici Ci sono varie categorie di supporto economico, 1, 3, 6 e 9
dollari al mese. E per tre dollari avete la trascrizione di tutti i video con la lista delle parole difficili che vedete in alto, a 6 dollari avete un podcast esclusivo per ogni video e episodio normale del podcast che faccio. Ci sono tanti contenuti extra, tantissimi contenuti extra, più di 200 persone che mi sostengono, quindi andate a dare un'occhiata. Grazie ancora, un abbraccio enorme a tutte queste persone. Grazie a voi per aver visto questo video. Ciao ciao. Alla prossima!

Comments

@ambrilla

Da romana mi sto godendo davvero questo video perchè, benchè io abbia studiato dizione e dunque conosca bene i "punti deboli" di noi romani, tuttavia l'analisi di un occhio esterno mi ha fatto rendere conto di quanto sia complessa la mia parlata, che pure credevo piuttosto pulita. Vorrei fare una precisazione, che spero non risulti pedante, a proposito del verbo "spizzare". Spizzare vuol dire propriamente "guardare", ma non si tratta di un guardare qualunque. Diciamo che questo termine può avere due accezioni, quasi opposte e tuttavia non in conflitto l'una con l'altra: può essere, infatti, un osservare fatto con estrema attenzione, a fondo, oppure un'occhiata fugace ma al contempo comunque attenta. L'attenzione è, in definitiva, il tratto specifico dello spizzare. Per esempio, se "spizzi" una ragazza, vuol dire che la guardi attentamente ma magari lo fai di nascosto, fuggevolmente, cosicchè lei non se ne accorga: quindi un'occhiata fugace ma al contempo accurata. :D Se lei dovesse accorgersene, ti dirà: "Oh, che me stai a spizzà?" Perciò quando lui nel video dice di volersi "spizzare i laghi lassù", vuole dire che ha intenzione di guardarli proprio bene, anche se magari lo farà in modo veloce, come parte di un giro più ampio. E visto che hai chiesto lumi su "avoja", eccoli! Avoja è la romanizzazione dell'espressione italiana, ormai un po' desueta, "hai voglia!" Ed ha moltissime sfumature diverse in base al contesto. In genere indica un'affermazione molto convinta, per esempio: "Hai lavorato oggi?" "Avoja!" Qui si intende "Sì, moltissimo." Nello specifico del video che hai mostrato, invece, il suo significato è un po' differente e più complesso, perchè vuol dire al tempo stesso sia "ci vuole molto a farsela tutta" ma anche "per Bacco, quante cose offre da vedere nel girarla tutta!" Ne approfitto per farti tanti complimenti: sei bravissimo! Hai un italiano molto pulito e il romanesco ti viene davvero bene!

@sadeqmagdii

A Roma c'ho vissuto per 3 anni, indimenticabil😁 mi ricordo il primo giorno al bar dell'Università volevo una "brioche", il barista mi ha risposto: "uuh bello, si chiama cornetto qui".😁

@fpevdm9758

Sono romano. Troppo forte la tua analisi molto seria del nostro dialetto, me so' fatto quarche risata. Bravo.

@bzimage75

Molto interessante, ma una precisazione: romano, romanesco, romanaccio non sono la stessa cosa. Il romanesco è quello storico che si parlava a Trastevere fino al dopoguerra e in tutta Roma dell'800 che viene dalla tradizione del poeta Giovacchno Belli e solo successivamente Trilussa: fa riferimento al linguaggio popolare delle osterie, dei mercanti e delle botteghe di un Roma papalina che ovviamente non esiste più. Ma è il più recente e più importante riferimento letterario esiste del romano diciamo "classico". Oggi non lo parla più nessuno: io stesso, pur romano, faccio una certa difficoltà a leggere correttamente le poesie del Belli e per moltissime parole ed espressioni ho bisogno di ricorrere alle note a pie di pagina per la traduzione. Molte espressioni sono molto diverse dal romano corrente e le differenze sono davvero notevoli. Il Romano moderno è un Romanesco molto più italianizzato cioè molto più vicino all' "Italiano standard". Mentre il romanaccio è una variante del romano particolarmente "borgataro e volgare" parlato soprattutto nelle periferie del sud. Mio nonno per esempio diceva "ho 'nteso (=ho inteso)" mentre oggi un romano dice "ho capito", praticamente italiano. Molti sono gli esempi di questo tipo.

@alib.langroudi4018

Come un Iraniano vissuto a Roma vorrei dirti: grazie!

@Isabella-nl2cg

Da romana de Roma ti dico che sei davvero bravissimo a pronunciare il romanesco!

@nguyenchau2765

Davide: Il romanesco è comprensibile da tutti gli italiani. Io, dopo aver visto il video per 3 secondi: cosa ha detto??? Come sempre, è stato un video interessante. Grazie molte!

@Juliowolfgang

Bravo, veramente, Davide! Ho lavorato 31 anni presso la scuola italiana di Buenos Aires e tu, in mezz'ora mi hai tolto tutti i dubi che avevo sul romanesco.

@renzovalentini7975

Ciao Davide, bel video, bella iniziativa e grande lavoro! Un paio di particolari: 15:32 magnamme (non "magnarme", per lo stesso motivo per cui a 13:47 hai giustamente scitto "facce" e non "farce") 16:02 'mbriacasse (non " 'mbriacarse") e quindi 16:58 ri'mbriacasse (non "ri'mbriacarse") Il prefisso per la reiterazione "ri-" in una forma romanesca un po' più vecchia di quella usata qui da Svevo ma ancora in uso sarebbe "ari-" es: me ri'mbriaco > m'ari'mbriaco, applicabile a tutti i ri Es: t'aricordi? M'arimbarza, m'aricconti, c'arintigni (lett. "ci re-intingi?" Cioè "insisti?")

@andreadipastena8579

Comunque "spizzare" significa letteralmente "guardare" o "vedere", non di certo "spararsi qualcosa" :)

@getrealroleplaying7427

Las similitudes con el castellano rioplatense son casi increíbles, hasta tenemos calcos. Yo crecí diciendo "ma qué" sin ni saber que era algo de Italia. Lo mismo con "me hago un salto".

@Ciarli65

Ciao, bel video, complimenti. Io sono nato e cresciuto a Roma e ho frequentato il Liceo Classico, per cui volevo chiarire alcune caratteristiche del Romanesco. In primo luogo il Romanesco è indicato come una "parlata" piuttosto che come un "dialetto" per il semplice fatto che non ha né molte parole "proprie", né soprattutto un vero accento. In questo caso con accento intendo proprio LA VARIAZIONE DI TONALITA' (=nota musicale) nel corso della parlata. Il Romanesco è tendenzialmente una parlata MONOTONICA: se tu ascoltassi un Romano mugolare le parole invece di pronunciarle, ascolteresti un mugolio UNIFORME. Al contrario, se lo facesse qualcuno che parlasse con qualsiasi altro accento regionale italiano, ascolteresti un mugolio che cambia di tonalità, aumentando o diminuendo l’altezza. Non sono un linguista, ma da ragazzino, quando ancora il dialetto era abbastanza diffuso, ho conosciuto gente che parlava con tantissimi accenti diversi. Chi non è Romano che tenti di imitare la parlata Romana è immediatamente riconoscibile proprio per la difficoltà che sussiste nel nascondere il proprio accento originario. Comunque, proprio per questa caratteristica l’ “accento” romano - in realtà la MANCANZA di accento - lo fece scegliere da una corrente linguistica del XIX secolo come “dialetto” da usare per “costruire” quello che è poi divenuto l’Italiano standard. Il principale esponente di tale corrente, come la maggior parte degli studenti italiani sapeva alla mia epoca (lo sanno ancora?), era ovviamente Alessandro Manzoni, il quale, essendo stato Senatore del noeonato Regno d’Italia, riuscì probabilmente anche per questo – oltre che per la sua fama personale - a farla prevalere sulle altre dottrine linguistiche quando il nuovo Regno dovette decidere d’iniziare a “fare gli Italiani” dandogli una lingua comune, che sostituisse le decine di dialetti parlati all’epoca nello Stivale. Questa dottrina si può riassumere nell’espressione spesso usata da Manzoni “lingua toscana in bocca romana”, ossia la GRAMMATICA “pura” (?) del dialetto toscano abbinata alla PRONUNCIA sostanzialmente “neutra” nell'accento delle parlata romana. Quanto sto dicendo è soprattutto una reminiscenza dello studio di Manzoni fatto decenni or sono al Liceo (non ho studiato Lingue all’università), però mi è stato confermato in toto da una ragazza olandese che studiava l’Italiano e che ho conosciuto online un paio di anni fa imparando l’Inglese. Lei mi chiese di aiutarla per un saggio sul Romanesco che stava preparando per l’università. Quando le spiegai queste medesime cose, mi disse che le conosceva pure lei, ma che le aveva apprese dai libri di linguistica e non pensava che i Romani stessi ne fossero consapevoli (sic!). In ogni caso il Romanesco risulta di norma facilmente comprensibile alla maggior parte degli Italiani, avendo come caratteristica soprattutto il taglio della parte iniziale e/o finale delle parole dell’Italiano standard (‘ndo’ stai a anda’ ? = andove/indove stai andando?), le quali restano pertanto ugualmente riconoscibili da chi lo parla decentemente. Mi è stato detto che l’ “accento” (=dialetto) Australiano avrebbe la stessa caratteristica. Altro segno distintivo della parlata romana è il raddoppio di molte consonanti che in Italiano doppie non sono. Ma questa caratteristica non è peculiare, essendo condivisa col dialetto Sardo, il quale ha tuttavia il raddoppio in consonanti diverse dal Romanesco. Peraltro, molti dei raddoppi del Romanesco attuale non sono in realtà originali, ma furono introdotti mi pare addirittura dopo l’Unità d’Italia. Comunque quel “abBergamo” che ho letto in un altro commento, credo che sia dovuto piuttosto ad una caratteristca della pronuncia italiana standard, che viene definita “raddoppio fono-sintattico”. Esso consiste appunto nel pronunciare raddoppiata la consonante iniziale di una parola per “fonderla” con la parola precedente quando questa termina per vocale per dare fluidità alla parlata: ebbasta, apposto, avvolte (non il verbo), apparte, ecc. Probabilmente il Romanesco porta semplicemente ad enfatizzare ancor di più questa caratteristica linguistica comune.

@boredmillionaire9914

Holy Fuck. You know what's fascinating about all this?? (dialectal analysis) Almost every non-standard Italian form can be found as standard form in other Romance languages: use of stare vs essere - use of estar in Spanish & Portuguese is standard; stare a fare is how the present progressive is in Portugal (estar a fazer); "La" being "a" - Feminine def. article in Portuguese is "a" (a França); removal of the final "e" from the infinitive penzà, parlà - Spanish, Port. & French infinitives only end in "r"--pensar, hablar; all the zh sounds are normal in French; then the open and closed vowels are standard in Portuguese & Romanian. I could go on and on. Now I really want to know if "bilingual/dialectal" Italian speakers can understand other Romance languages well, most notably Spanish??

@GrantTravels

I recently asked you on Facebook how to go about understanding the dialects and this is exactly what I was looking for. Your attention to detail is so appreciated! — Also, if it interests you enough, I’d love if this became a series... you dissecting a specific dialect from a video clip. Ma solo se ti piacerebbe farlo. Grazie del video!

@barbomb91

Mi sono traslocata a Roma un anno e mezzo fa. Avevo studiato l'italiano per 8 anni prima di prendere la decisione di andare a vivere in Italia. Non mi ero mai fermata ad analizzare il dialetto... Interessante il cambio di pronuncia di "costa", non avevo mai fatto attenzione. Eddaje, rega!

@ScorpioMartianus

Affascinante! Mio babbo (anche americano) studiò l’arte a Roma, poi fino ad oggi dice ad esempio “sto a fare” per “sto facendo” 😂😂 “Papà!” grido “o ‘stai facendo’ o ‘stai per fare’; ‘stai a fare’ solo a Roma!” 😆 🇮🇹

@danielamartin1470

L'accento è un po' simile all'accento di alcune zone dell'Andalusia, me lo ricorda soprattutto nelle parole che cambiano la "L" per la "R", ad esempio nella parola "alma" loro dicono "arma" o anche nella parola "balcón", dicono "barcón".

@ireneiorio2102

Da romana ho trovato questo video molto interessante...non ho mai sentito il mio dialetto "spiegato"!

@user-ye8gn2um4m

Davide! Твой контент настолько уникальный, что мне не хватает словарного запаса ни на английском, ни на итальянском, чтобы выразить свое восхищение 🔥🔥🔥с огромным удовольствием посмотрела это видео) ты невероятно талантлив!

@gioq4702

Davide ti consiglio un film se non l'hai visto, una chicca nascosta: "Amore tossico" con attori presi dalla strada, ci trovi espressioni gergali oramai estinte. 100% di romanità